Dell'adolescente fumettofilo


Ricordate la vecchia rubrica sugli adolescenti? Di tanto in tanto compare qualche nuova tipologia...


L'adolescente (e il nonpiùadolescente) fumettofilo vive in una stanza tappezzata di poster di personaggi di ogni genere, che hanno soppiantato foto di ridenti e riccioluti bambini al mare e disegni incerti dell'asilo. Guai a parlare di "cartoni" e di "fumetti": reagisce come se stessero offendendo le virtù materne e comincia ad imprecare: "Sono Manga, Manga!!!" Inutile spiegargli che tu sei cresciuta a pane e Candy Candy (e Goldrake, e Lady Oscar...) e che quindi sei abbastanza preparata sui cartoni giapponesi..."Sono Manga!"...e vieni liquidata come becera ignorante.

L'adolescente fumettofilo ha fumetti infilati nei libri, ammucchiati sul comodino, nascosti nelle tasche della vestaglia e, soprattutto, ammonticchiati in bagno. Alla madre non è lecito spostarli, neanche per pulire, anche perché, a differenza dei libri di studio, su di essi non si posa mai la polvere.

L'adolescente fumettofilo è di una spilorceria assoluta per tutto, perché deve risparmiare per partecipare a tutte le manifestazioni nazionali per le quali lui (che delega ogni cosa agli altri) da solo prenota biglietti aerei, contatta alberghi e B&B, predispone con precisione teutonica ogni cosa. 

L'adolescente fumettofilo, di ritorno dai vari "Luccacomics”, “Etnacomics" et similia, porta montagne di giornalini, libriccini, poster a cui non potrà mai trovare una collocazione, e decine di pupazzi strani, con i quali riempie gli scaffali, dopo aver trasferito altrove i libri.  In questo modo la sua stanza somiglia sempre di più ad un museo del manga e sempre meno alla stanza di uno studente.

Tutto ciò non sarebbe in sé un male. Meglio il vizio del manga che quello del fumo (o peggio): non nuoce gravemente alla salute, non è illegale, né immorale e neppure fa ingrassare. Certo, un po’ turbano i libri che si leggono al contrario e le miriadi di scheletri danzanti, ma si può sopportare…

Quello che non si può assolutamente sopportare è un’altra cosa: essere svegliati, alle 6.00 di una domenica mattina, da una suoneria del genere, adibita a sveglia del nonpiùadolescente che deve studiare


Ecco, questo sì che nuoce gravemente alla salute (della madre, soprattutto).
                                                                      


Commenti

  1. Forte l'adolescente !!! Devo giusto cambiare la radiosveglia.....😆

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  2. anche mia figlia adora i manga! ne compra a bizzeffe, sposta i suoi libri per far spazio ai manga, e se glieli toccano si urta! mi chiede ogni volta di andare a lucca, ma non ci siamo ancora stati....e anche io come te sono cresciuta a pane e candy candy!!! belli questi figli!!! farò leggere questo post a mia figlia! baci! titty p. da bari

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  3. Come dici tu, meglio questo vizio che tanti altri molto più pericolosi e nocivi per la salute. Per il resto dobbiamo adeguarci ai tempi correnti: io sono rimasta ad Heidi e Dolce Remy e quando ne parlo mi guardano come fossi un marziano!

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  4. Anch'io ho un figlio super fumettofilo. A lui piace un genere un po' diverso però. In camera sua ormai non c'è più un millimetro quadrato di posto. Manca solo che impili fumetti sul letto, per il resto ha occupato ormai tutti i piani disponibili. E anche lui non vuole che io tocchi alcunché per spolverare. E che ci vogliamo fare? Come dici anche tu: meglio questo che vizi decisamente più pericolosi.
    Un bacione,
    Rosa

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  5. Orrore!!!! Anch'io ho un figlio fumetto filo, e non solo. Ma non si azzarderebbe mai a mettere una sveglia del genere. Sarebbe espulso immediatamente dal nucleo familiare. Preferisco il metal. E comunque, anche i libri di mio figlio sono più carichi di polvere dei saggi sulla mitologia nordica, sui manga e compagnia bella.

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  6. Immagino che dovrei simpatizzare, visto che a me il trip dei manga è partito sopra i trent'anni (prima non c'erano, in Italia) e rallegrarmi perché i nuovi appassionati muovono il mercato eccetera 😁 ma confesso che One Piece mi ha sempre sprofondato in una indifferenza addirittura cosmica. Del resto, ognuno ci ha i suoi gusti.
    Attualmente ho i miei bravi scaffali di manga, per lo più anni 90 e primi anni del millennio e presto preparerò una grandiosa recensione di Ranma 1/2, che per me rappresenta il capolavoro dei capolavori, ma spolvero tutto abbastanza regolarmente. Faccio però una precisazione filologica: quelli che voi citate (Remi, Candy Candy ecc.) non solo sono anni 70, quindi figli di altre scuole stilistiche rispetto a quelle odierne: sono ANIME, ovvero cartoni animati, e questo cambia tutto, sembra. Col passare degli anni continuo a trovare "quella roba giapponese là" una efficace sistesi descrittiva di tutto l'insieme, ma gli Appassionati Pedanti rabbrividiscono assaissimo quando mi sentono esprimere in sì immonda maniera!

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